Il paese dei libri

Paese dei libriSono stato a Hay-on-Wye qualche tempo fa e ne ho un ricordo talmente vivido come pochi luoghi mi hanno ispirato. Un piccolo paese fatto di libri, diventato “principato autonomo” per volere di un vecchio libraio del luogo, con tanto di balzello (simbolico) da pagare quando si attraversa il fiume Wye per passare dal Galles all’Inghilterra. Tornato a casa, per un classico caso di serendipità, mi sono imbattuto nel libro di Paul Collins che mi ha fatto rivivere quei momenti.

Paese dei libri

Paese dei libri

Favola

Questa sera mi sono raccontato una favola. La mattina quando mi sono svegliato mi sono accorto di averne proprio voglia così mi sono detto che se fossi stato bravo tutto il giorno, la sera dopo cena me la sarei raccontata. Durante la giornata ho svolto tutti i miei compiti con diligenza, a cena non ho fatto storie e ho mangiato quello che mi sono preparato, avendo sempre in mente la ricompensa serale.

Dopo cena ho iniziato a pregustare la storia e continuavo a dirmi di avere pazienza; una parte di me era già all’opera per immaginarne una nuova, ma mancavano ancora alcuni particolari che sarebbero serviti a dare un po’ di brio al racconto. Io sono esigente in fatto di favole e quando me le racconto sono molto attento e critico.

Arrivato il momento giusto mi sono sistemato in studio di fronte al mio portatile con una bella pagina bianca pronta per essere inondata di parole e ho atteso trepidante l’inizio. E’ comparso il titolo, subito messo in grassetto per evidenziare l’importanza, ma ho imparato che solo da quello non si capisce tanto, quindi ho atteso che le prime righe introducessero la storia.

Dopo una pausa le parole sono sgorgate veloci con poche correzioni fatte via via che le dita viaggiavano veloci; ma dopo qualche capoverso mi sono detto:

“Ma cosa è questa storia! Ma cosa mi racconto!”

In effetti mi sono riletto e ho capito di aver preso una cantonata scrivendo cose che mi ero già raccontato. Ho fatto ammenda cancellando qua e là e riformulando l’idea e, così facendo, l’interesse è tornato a crescere e così pure il grado di apprezzamento.

Dopo un po’ mi sono fatto i complimenti perché ciò che mi dicevo mi piaceva, anzi, mi sentivo così coinvolto da darmi dei suggerimenti per rendere la trama ancora più intrigante. Mi piaccio proprio quando mi tratto bene.

Al termine ho salvato la storia per poterla sognare qualche altra volta, ho scollegato le dita dal cuore cui erano connesse durante la scrittura e sono tornato in me, non prima di essermi ringraziato per la bella serata.

Stasera mi butto

Stasera mi buttoCerte sere non dovrebbero mai arrivare e invece te le trovi davanti che reclamano prepotentemente tutta la tua attenzione, ti svuotano la mente e ti precipitano nell’unico pensiero di cui sono capaci. Stasera è uno di questi momenti e non posso sottrarmi dicendo che certe cose capitano solo agli altri esorcizzando così la paura che capitino proprio a me.

Mi rendo conto del momento, ho provato a negarlo per un istante ma poi ho capito che ogni resistenza sarebbe stata vana e ho iniziato a pensare. Pensieri cupi che avevo sempre scacciato si sono così scatenati liberamente ormai liberi dai miei meccanismi di difesa, i ricordi delle mie mille paure si sono fatti vividi facendo a gara per impressionarmi e attanagliarmi il cuore. Continua a leggere Stasera mi butto