Il topo

Il topoSto ricevendo grandi soddisfazioni e messaggi di stima in merito al mio recente Studio sul Topo Marsicano nella cultura dominante abruzzese. Ad Avezzano verrà allestita una mostra stabile, successivamente itinerante, della quale il simpatico roditore sarà il protagonista e comparirà nelle sue ormai famose 512 espressioni di giubilo e derisione che tanto care sono alla popolazione locale.

Come è noto a tutti il Topo Marsicano possiede una facoltà particolare, maturata nel corso di lunghi anni di inseguimenti e fughe durante le quali, improvvisamente, si ferma e, rizzandosi sulle zampe posteriori, lancia uno sguardo beffardo all’inseguitore assumendo di volta in volta una delle tradizionali 512 posizioni.

L’inseguitore, stupito da un tale ardito comportamento del fuggitivo non riesce a far altro che fissarlo sgomento con un’espressione che generalmente vorrebbe dire: “ma sei scemo?”. La tecnica del Topo è però talmente evoluta che l’inseguitore non riesce ad approfittare dell’apparente vantaggio anzi, è proprio in quell’istante che le cose si mettono bene per l’inseguito che senza indugio si dilegua.

Il mio personale contributo epistemologico alla conoscenza e alla divulgazione di questo meraviglioso rapporto tra predatore e preda è consistito nella raccolta e classificazione delle immagini relative alle 512 espressioni del Topo. Abbiamo così in mostra alcune strepitose fotografie dello zampettante fuggitivo nell’atto del dileggio e altre immagini a carboncino realizzate impiegando le più avanzate tecniche di identikit mutuate direttamente da CSI.

In una sala separata saranno inoltre esposte le 50 immagini relative ad un singolo episodio ripreso con apparecchiature stroboscopiche nelle quali è ben visibile l’evento: la trasformazione dalla posizione di fuga al congelamento del corpo; in particolare, osservando attentamente il muso del roditore, è possibile leggervi chiaramente il labiale intuendo senza alcun dubbio la tipica frase: “Ngul a mammeta!”

 

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